07 febbraio 2024

Bonus barriere architettoniche 2024: cosa cambia?

Oggi parliamo delle importanti novità relative al bonus barriere architettoniche introdotte nel 2024, un'agevolazione fiscale fondamentale per eliminare gli ostacoli architettonici negli edifici esistenti, migliorando l'accessibilità e la mobilità interna.

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Il bonus barriere architettoniche nel 2024 

Il bonus barriere architettoniche è stato significativamente modificato dal Decreto Legge 212/2023, il cosiddetto Decreto Superbonus, entrato in vigore il 30 dicembre 2023. Sono state apportate sostanziali limitazioni alla portata dell'agevolazione, escludendo alcuni interventi di rilievo che prima erano ammessi e generando non poche perplessità. Analizziamo in profondità le novità.

Cosa cambia in merito all’abbattimento delle barriere architettoniche

Dal 1° gennaio 2024 il bonus barriere architettoniche può essere utilizzato soltanto per specifici interventi volti ad eliminare barriere architettoniche con l'installazione di particolari dispositivi, una modifica restrittiva che ne riduce notevolmente l'ambito applicativo. Rimangono infatti esclusi da ora gli interventi di automazione degli impianti e la sostituzione di porte, finestre e pavimenti, prima ammessi. L'intento dichiarato è evitare usi distorti e speculazioni, ma gli effetti rischiano di essere controproducenti.

Gli interventi ammessi 

Esaminiamo in dettaglio quali opere sono ancora agevolabili con la detrazione del 75% dopo le limitazioni introdotte.

Scale, rampe, ascensori e piattaforme elevatrici

Rimangono ammessi al bonus gli interventi riguardanti la realizzazione o la modifica di scale e rampe, l'installazione di mezzi di sollevamento verticali come ascensori e l'installazione di apparecchiature come montascale condominiali o piattaforme elevatrici. Si tratta di strumenti fondamentali, spesso indispensabili, per consentire alle persone con disabilità o agli anziani con problemi di deambulazione di muoversi all'interno degli edifici, superando i dislivelli.

Esclusi serramenti, porte e automazione degli impianti

Non possono invece più godere del bonus barriere architettoniche gli interventi di automazione degli impianti, come l'apertura automatizzata di porte, cancelli e tapparelle, e la sostituzione di infissi, porte e pavimenti. Queste opere, se eseguite con finalità di abbattimento barriere architettoniche, rimangono ora interamente a carico dei privati, con evidenti aggravi di spesa.

Come funziona il bonus barriere architettoniche 

Dopo aver analizzato quali interventi sono ancora agevolabili, vediamo nel dettaglio le modalità di ottenimento e fruizione del bonus barriere architettoniche e i relativi adempimenti previsti.

Montascale a poltroncina Handicare.png

Importi e scadenze

Passiamo ora ad analizzare nel dettaglio gli importi massimi di spesa ammessi per gli interventi agevolati con il bonus barriere architettoniche 2024 e i termini di scadenza della fruizione, aspetti importanti per comprendere la portata concreta del beneficio per i potenziali beneficiari.
Per quanto riguarda gli importi massimi, il decreto non ha apportato modifiche rispetto alla precedente disciplina. Rimangono quindi confermati i limiti entro cui calcolare la detrazione del 75%, differenziati in base alla tipologia di edificio oggetto degli interventi.

Nel dettaglio, i tetti massimi di spesa agevolabile sono:

  • 50.000 euro complessivi per gli interventi realizzati in edifici unifamiliari. Si tratta del limite applicabile tipicamente agli interventi in singole villette o comunque in immobili singoli, di proprietà di un solo nucleo familiare;
  • 40.000 euro moltiplicati per il numero delle unità immobiliari che compongono l’edificio per gli interventi in edifici composti da 2 a 8 unità abitative. Questo limite è applicabile ad esempio in piccoli condomini o bifamiliari; se l’edificio è composto da 3 unità immobiliari, il tetto per interventi sulle parti comuni sarà quindi pari a 120.000 euro;
  • 30.000 euro moltiplicati per il numero delle unità immobiliari che compongono l’edificio per gli interventi in edifici con più di 8 unità abitative. Questo limite più basso è applicabile ai tipici condomini di grandi dimensioni.

I limiti indicati sono complessivi e si riferiscono all'insieme degli interventi realizzati su tutto l'edificio o sulla singola unità abitativa. Pertanto, rimane importante una attenta pianificazione degli interventi per rientrare nei tetti previsti e beneficiare interamente dell'agevolazione. Per sapere quanto può costare installare un montascale, ricorda che Handicare ti offre sempre il preventivo gratuito!

Per quanto riguarda la scadenza temporale, anche su questo aspetto non sono state introdotte modifiche: il termine per usufruire della detrazione resta stabilito al 31 dicembre 2025. Questa data vale sia per gli interventi eseguiti che per le spese sostenute. 

Invariato anche il meccanismo di ripartizione della detrazione in 5 rate annuali di pari importo. Il contribuente dovrà quindi suddividere la detrazione in 5 quote da detrarre in altrettante dichiarazioni dei redditi successive al sostenimento delle spese.

Ad esempio, per lavori effettuati e pagati nel 2024, la detrazione del 75% potrà essere fruita in questo modo:

  • prima rata con la dichiarazione 2025 (redditi 2024)
  • seconda rata con la dichiarazione 2026 (redditi 2025) 
  • terza rata con la dichiarazione 2027 (redditi 2026)
  • quarta rata con la dichiarazione 2028 (redditi 2027)
  • quinta rata con la dichiarazione 2029 (redditi 2028)

La ripartizione in quote annuali permette di fruire del beneficio fiscale in un arco temporale più ampio, agevolando i contribuenti nel recupero della detrazione. Tuttavia, presuppone anche una sufficiente capienza fiscale nei 5 anni per non perdere quote di detrazione inutilizzate.

Modalità di fruizione: detrazione Irpef, sconto in fattura e cessione del credito

Uno degli aspetti più rilevanti delle modifiche al bonus barriere architettoniche 2024 riguarda le modalità con cui i beneficiari possono concretamente fruire dell’agevolazione. Fino al 31 dicembre 2023 erano disponibili tre opzioni: detrazione Irpef, sconto in fattura e cessione del credito. 

Dal 1° gennaio 2024 le possibilità si riducono drasticamente. Per la maggior parte dei contribuenti, infatti, l’unica modalità di fruizione del bonus diventa la detrazione Irpef del 75% da ripartire in 5 quote annuali di pari importo e da utilizzare nella dichiarazione dei redditi. 

Per optare per la detrazione Irpef è necessario che il contribuente disponga di sufficiente capienza fiscale, cioè di un’imposta lorda capiente nei 5 anni di ripartizione della detrazione. In caso contrario, non potendo utilizzare interamente la detrazione, il beneficiario perderà una parte del beneficio fiscale.

Restano invece utilizzabili le opzioni dello sconto in fattura del 75% e della cessione del credito solo per particolari categorie di interventi e beneficiari:

  • interventi condominiali, cioè sulle parti comuni degli edifici residenziali, senza limiti di spesa. È la conferma di quanto già previsto nelle precedenti disposizioni;
  • interventi su singole unità abitative adibite ad abitazione principale effettuati da proprietari o titolari di diritti reali con un reddito di riferimento non superiore a 15.000 euro. Questa possibilità è limitata agli interventi di importo complessivo non superiore a 96.000 euro;
  • interventi su unità immobiliari adibite ad abitazione principale di proprietari o titolari di diritti reali che abbiano nel proprio nucleo familiare un disabile ai sensi della Legge 104/1992. Per questa casistica non sono previsti limiti di spesa, né di reddito.

Per le categorie indicate, quindi, è ancora consentito optare, invece della detrazione Irpef:

  • per lo sconto in fattura del 75% per l’installazione di un montascale per esempio. In questo caso il contribuente pagherà all’impresa che effettua i lavori un importo ridotto pari alla differenza tra la spesa sostenuta e lo sconto praticato. Lo sconto sarà pari alla detrazione spettante. L’impresa recupererà poi tale minor introito sotto forma di credito d’imposta da utilizzare in compensazione;
  • per la cessione del credito relativo alla detrazione spettante. In questo caso il contribuente potrà cedere il credito corrispondente alla detrazione ad altri soggetti, inclusi istituti di credito e intermediari finanziari, ricevendo il relativo corrispettivo. 

Le due opzioni alternative alla detrazione Irpef diretta presentano indubbi vantaggi per i beneficiari del bonus, in quanto consentono di fruire dell’intero importo della detrazione senza dover anticipare le spese, come invece avviene nel caso della semplice detrazione in dichiarazione.

In sintesi, il bonus barriere architettoniche 2024 risulta significativamente ridimensionato nella portata e nelle possibilità di utilizzo rispetto al passato. Le modifiche mirano dichiaratamente ad evitare abusi ma, secondo gli addetti ai lavori, si rischia di privare molti cittadini disabili e anziani di un'importante agevolazione, con gravi ricadute sociali. Contattaci per saperne di più!